L'asta iniziale

Settembre è mese di vendemmia dopo le ubriacature estive e non c’è nulla di più poetico che starsene all’ombra della grondaia di un elegante cottage di campagna a rigirarsi i pollici in attesa che il gran cerimoniere pronunci la fatidica formula attesa da ben dodici mesi.

Il sole ogni tanto fa capolino nel grigiore delle nuvole, ammantando il giardino con tonalità pastello perfettamente in sintonia con le polo firmatissime di Guido e del buon Francesco, che con la scritta FRANCE sul petto preannuncia il prossimo trionfo agli Europei. Solita disposizione intorno al tavolo delle trattative, con i “conservatori” da un lato (Ciccio e Guido, appunto) muniti di blocco note, fogli volanti e penne a sfera consumate, e i “progressisti” dall’altro (Roberto, Alfonso, Massimo e Angelo), con lo sguardo fisso sul monitor del pc o dell’iPad. Nel mezzo il buon Fabio (e Mingo dove l’hai lasciato?), che si sobbarca sua sponte l’onere di compilare i prospetti delle rose affissi sulla vetrata della portafinestra, e Maurizio, intenzionato a riprendersi lo scettro di cannibale dopo anni di semolini “sciacquapanza”. Alla destra di Angelo siede per la prima volta il primogenito Massimo (che chiameremo Massimotto per distinguerlo dallo zio), artefice dell’affare Gabbiadini e della scoperta Iago Falque nello scorso mese di gennaio e primo successore per discendenza.

Sono già passate le undici quando la voce di Massimo fende l’aria, provocando inevitabile sudarella e incontrollata umettazione dei polpastrelli. Maurizio ha smesso di fumare da sei mesi, eppure adesso ha una Marlboro (scroccata ad Angelo) tra le dita e tira via fumo dalle narici come un toro che carica il mantello rosso. Aggiunge ad ogni battuta una domanda di conferma della propria attendibilità: “Non è vero Angelo? Non è vero Massimo? Non è vero Fabio?” A qualcuno non va giù che i VituBros si siano seduti vicini vicini. Eppure fantacalcisticamente parlando non è che tra loro corra buon sangue.

Comunque si sa, Roberto non può non chiamare uno di quei tre. E’ chiaro, ovvio, banale, lapalissiano: sarà Dzeko, Icardi o Higuain. Solo un fesso può chiamare Mandzukic, che nelle prime due uscite in bianconero ha avuto un rendimento da novello Renato Portaluppi. “El Pipita!!!”, esclama Robi seminascosto dal display del pc. Si va da zero a centottanta in meno di dieci secondi manco fosse una McClaren o una Redbull di Formula 1 (lasciamo perdere la Ferrari, sigh!). Qualcuno inizia ad ascellare maledettamente. Gli aloni si sprecano. Massimotto vuole Higuain e rilancia colpo su colpo con Roberto. Sono 220 pippi. Il papà sciagurato gli intima di lasciar perdere. Grave errore! Gonzalo va a Roberto.

Guido sembra meno interessato di un gay davanti al calendario Pirelli e fa continui viaggi verso la cucina per dare qualche “capatina” alla megapalatella di pane cafone che ha portato da Torre, dopo essersi già deliziato con Pringles e tarallini sugna e pepe. Max ha le sue convinzioni. Nonostante gli stiano sul culo i romanisti che hanno già prenotato il Circo Massimo, si è convinto che sarà l’anno della Roma. Con Dzeko lì davanti sarà Scudetto giallorosso e allora prende il bosniaco allo stesso prezzo sborsato per Higuain. La punta forte fa d’uopo. Non fa niente se poi ci sarà il solito LucaToni sul trono dei cannonieri … Alla terza chiamata, Alfonso spara il primo colpo, Jojo Jovetic, tre gol nelle prime due uscite in nerazzurro. Dopodiché gli occhi di Ciccio improvvisamente si accendono. Scende una lacrima. In ballo c’è Icardi, che è anche l’ultimo dei tre fuoriclasse del campionato. Troppi ricordi, troppa riconoscenza. Ciccio alza il tiro. Massimotto e Fabio lo incalzano. Superati i 220. Siamo a 230, in un attimo a 240. I mastini non mollano, ma per l’avvocato Maurito è come un figlio e le bocce di Wanda Nara come due nipotine da coccolare. Fabio e Massimotto si arrendono. E’ record! 250 pippi per un solo giocatore, peraltro non ancora sceso in campo in questa stagione e al momento infortunato. “Vincerà l’Inter”, cerca di convincersi Ciccio, dopo l’esborso di proporzioni bibliche.

A questo punto si attende la chiamata consecutiva dei due arcieri sudamericani del Milan. E invece viene fatto il nome di Marione Balotelli. Cazzo! Qualcuno ghigna, ma la maggior parte rosica. Nessuno lo ammette, ma la difficile eppur possibile rinascita dell’ex-tutte può rappresentare l’affare dell’anno. E poi Luis Adriano è una pippa, Menez è irrecuperabile e Cerci è invisibile agli occhi dell’allenatore. Vuoi vedere che alla fine si impegna per andare agli Europei? L’asta per il gioiello (o presunto tale) di Raiola si accende, a dimostrazione che il Balo fa gola a tanti. Alfonso la spunta sborsando ben 101 milioni, alla faccia della panchina e dei due attaccanti titolari.

 

Ancora Fofi, scatenatissimo! Jo-jo/Balo è roba da leccarsi i baffi. La speranza è che il primo non si infortuni e che l’altro prenda il posto di un infortunato. Serve il terzo uomo, quello del film con Orson Welles … o almeno di quello con Totò. E mo’ te l’aggia dicere ca ‘n terra si ‘na stella, ohi ne’ si tropp bell si tropp bell bell ohi ne’!

 

Massimotto scalpita. E’ ancora a bocca asciutta e si è già rotto delle strategie del padre. Parte la rincorsa a Bacca. 221 milioni. Uno più di Higuain. Angelo cerca di convincerlo che il rossonero vale quanto i tre fenomeni che voleva lui e il piccolo lo asseconda come se fosse un ritardato, determinato a fargli le scarpe già l’anno prossimo.

C’è chi ha fame, e non solo di vittorie. Guido ingurgita qualsiasi cosa trovi sulla propria strada, ma di partecipare al mercato non se ne parla. C’è della Coca, qualcuno sorseggia Mojito. Ansia e nervi, si sa, mettono fame. Don Angelo Amitrano, da perfetto padrone di casa, si offre di cucinare pasta al sugo di pesce prima di passare alla grigliata. Qualcuno (Angelo) aderisce con gioia.

Primi centrocampisti, prime botte di alcol. Finalmente Guido! Colpo Candreva a 95! Il fascino dei centrocampisti offensivi è il vero segreto del fantacalcio. Il centrocampista che segna e fa assist è più appetito di una punta da venticinque gol a stagione. Non c’è niente da fare. Si accasano presto Hamsik, Perisic e Saponara. Gli ultimi due in casa Angelo, fortemente voluti dal giovane d.s. C’è chi non crede in Pogba, che qualcuno dice si sia già accordato col Barcellona per la prossima stagione e abbia poca voglia di continuare in bianconero. Supposizioni, teorie.

Tocca ai difensori. Gonzalo Rodriguez e Glik, goleador l’anno scorso, vanno via come il pane.

Dopo due giri sale il tasso alcolico e scendono le quotazioni. Max mette a segno il colpo Mandzukic a meno di 100 pippi. Minchia, Dzeko-Mandzukic è roba da record, eppure il presidente cerca sottobanco di rivendere il pennellone croato all’omonimo tascabile. Niente da fare. Già preso Quagliarella e le finanze iniziano a scarseggiare. Solo Guido è estremamente ricco, eppure Dybala, forse l’ultimo grande attaccante sul mercato, va ad ingrossare le fila di Alfonso, che con l’acquisto della Joia si avvia verso un soporifero letargo.

Al terzo giro di difensori, Massimo è convinto che Miranda sia una specie di Thiago Silva. Angelo che Murillo sia una specie di Nesta. Nel dubbio, aveva preso già Marcos Alonso, due gol nelle prime due partite dell’anno. Finalmente, ci si divide i portieri. Niente di memorabile. Massimo prende Sczcesny. Alfonso Buffon. Fabio si aggiudica Marchetti per soli due milioni. Angelo paga Bizzarri del Chievo ben sei milioni. Alla faccia di chi dice che le prime due giornate non hanno influenzato le scelte di mercato! La Lazio è già cotta a detta di tutti. Arriva la pasta e si vede. Alfonso si sbrodola quasi subito, mentre Angelo stappa una bottiglia di birra artigianale e Fabio una di vino bianco. Roberto ha il coraggio di togliersi la maglietta per andare a far carne sulla brace, ma occhio a non fotografare i suoi chili in più. Per toglierne un po’ c’è chi fa due tiri a canestro. Guido si accomoda al tavolo dei bambini insieme a Claudia, Lorenzo e Massimotto, mostrando di volersi tener fuori dal giro dei grandi. Iniziano le Pisano-interviste col telefonino e giù a ridere tutti insieme. Si drinkeggia alla grande. Poi, tra una costatella e una salciccia, mentre le pance si gonfiano (c’è da scommettere che più d’uno abbia scorreggiato alla grande) e i sensi si ottundono, scoppia la prima Fabio-polemica. L’ha giurata agli avvocati, ai magistrati e a coloro che se ne vanno in ferie nel mese di agosto, lasciando i contribuenti privi di tutela legale mentre tutti gli altri lavoratori sono costretti a sgobbare come colored nei campi di cotone degli Stati del Sud prima della guerra di secessione. Da buon avvocato, Ciccio si difende ma straparla, ignorando la presenza di Maurizio, già pronto a far partire le intercettazioni. Ruggini per il mancato titolo della stagione scorsa? Neanche per sogno.

Divampa la seconda Fabio-polemica, stavolta in contrasto col fratello Angelo (anche lui in odore di avvocatura), che vuole Ponza addirittura più bella di Capri, a dispetto della storia, che racconta di un certo imperatore Tiberio (un romano, sigh!) che ha preso casa sull’isola delle sirene piuttosto che sullo scoglio di fronte all’Urbe. De gustibus. Ci sono i dolci a mettere tutti d’accordo e giù con un altro paio di bottiglie di vino offerte dalla casa. Alfonso chiede con insistenza un caffè. Maurizio scrocca una seconda sigaretta, stavolta ad Angelo senior.

Si ricomincia, con Guido Paperon de’ Paperoni a studiare il mercato. Ha preso Toni e Gabbiadini (coppia da urlo determinante per lo scorso finale di stagione di Angelo) a costi contenuti, potrebbe prendere i vari Rigoni, Bonaventura, Keita, Perotti, Florenzi. Ma inspiegabilmente passa. La Salernitana ha battuto l’Avellino per tre a uno, ma solo Max e Fabio, che fanno anche il fantacalcio di serie B (mah!) sembrano interessati. Alfonso chiede insistentemente un caffè. Maurizio va di fretta e conclude rapidamente, non senza assestare un colpaccio finale che fa mangiare le mani allo stesso Guido: Djordjevic per soli nove milioni.

Iniziano i giocatori presi a poco. In ordine sparso, Alfonso prende Pandev a 4 e Matri a 6, Angelo Ljajic a 1, Fabio Klose a 2 e Maxi Lopez a 1, Francesco Matos a 1 e Belotti a 3, Guido Berardi a 8 e Bertolacci a 6. Massimo (re del mercato) Totti a 2, Maccarone a 2 e Ciofani a 1. Maurizio il già richiamato Djordjevic, Roberto Borriello a 3 e Iago Falque a 2.

Le nuove regole hanno spostato i grandi investimenti sulle prime chiamate. Niente da fare. Alfonso chiede insistentemente un caffè. C’è rimasto qualcosa da mangiare? L’anguria. Si sono scordati l’anguria da quindici chili che ha portato Guido. Don Angelo la porta in tavola, mentre i VituBros si arrovellano le cervella sulla nuova regola capita solo da Massimo. Obiettivo l’attaccante dell’Udinese Thereau, che ha già segnato il cinquanta per cento dei suoi gol stagionali, peraltro in casa Juve. Alla fine la spunta Angelo, ma non ha capito nemmeno lui perché.

Finalmente Francesca porta in tavola il caffè richiesto da Alfonso. Parte l’ultimo giro di Mojito, che per alcuni potrebbe essere letale. C’è chi vorrebbe commentare le rose, ma è tardi. La tavola sembra un campo di battaglia. Via i computer, i telefonini e i blocchetti di carta. E’ il momento degli abbracci. C’è chi si rimette le scarpe. C’è chi va a svuotare la vescica da tutto l’alcol che si è scolato. Sono tutti visibilmente ubriachi. Ciccio tornerà a Poggiomarino, Angelo e Roberto a Salerno, Guido e Alfonso a Torre e Massimo e Fabio a Roma. Maurizio è già sulla rotta Battipaglia-Tivoli. Più che il finale di un’asta, sembra il commiato da un lunedì di Pasquetta. Chi vincerà? Non si sa. Ma comunque vada, sarà un successo. Arrivederci all’anno prossimo. Ancora noi. Per sempre amici.   

Le foto




Informazioni legali | Privacy | Informativa sui cookie | Sitemap
© 2009 M.Vitulano - All rights reserved Info: twvitu@tin.it